Lavori Offshore
Dove si svolgono
Il termine inglese offshore (fuori costa) indica genericamente le opere realizzate dall’uomo in mare, lontano dalle coste. L’ingegneria che si occupa della costruzione e dell’istallazione di queste opere viene analogamente detta offshore. La stragrande maggioranza di queste opere è legata allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e di gas. Recentemente, si è verificata una notevole diversificazione nella progettazione ed esecuzione di opere offshore, non più solo collegate all’attività di estrazione petrolifera ma, con l’avvento dello sfruttamento delle energie rinnovabili (green energy), anche progetti per lo sfruttamento dell’energia prodotta dal moto ondoso e soprattutto dal vento; infatti negli ultimi anni c’è stato un incredibile incremento delle istallazioni di campi eolici, che per tutti gli esperti, saranno nel prossimo futuro, la maggior fonte energetica del pianeta.
Altre attività richiedono la presenza di opere “offshore”, ubicate appunto in mare aperto, come: le tubazioni per il trasporto di prodotti di varia natura (per es. gasdotti e oleodotti; tubazioni di scarico degli impianti di trattamento di acque reflue; acquedotti per il rifornimento di isole); le opere di presa e di restituzione di acqua marina per impianti di raffreddamento di centrali termoelettriche o di altri impianti industriali; le opere per la segnalazione di rotte o di canali e per la misurazione dei parametri oceanografici. Vi è inoltre, ma non ultima, l’esplorazione di fondali oceanici profondi per scopi diversi da quelli petroliferi (estrazione di minerali diversi, quali il nichel e il manganese, presenti in grande quantità in alcuni siti).